Alice Guareschi
Brevi notizie biografiche

Alice Guareschi (1976, Parma) è laureata in filosofia all’Università di Bologna. Dopo diversi anni trascorsi a Parigi, dove è stata artista in residenza al Pavillon del Palais de Tokyo e alla Cité Internationale des Arts, attualmente vive e lavora a Milano. Attraverso media e linguaggi differenti, come il video, la scultura, l’installazione site-specific e la parola scritta, la poetica di Alice Guareschi indaga la realtà intesa come forma mutevole, risultato di coincidenze fortuite, incontri accidentali, annotazioni soggettive e indizi rivelatori. Il processo creativo si sviluppa dal prelievo di frammenti – citazioni letterarie, fotogrammi cinematografici o paroles trouvées – che, ricomposti e decontestualizzati, investono il “già visto” di un nuovo potenziale evocativo. L’artista, nel sostenere che “esistono storie dappertutto”, affida alla memoria individuale – e selettiva – la responsabilità di riordinare le trame di narrazioni accennate, dove spunti autobiografici formano privati “archivi del quotidiano” e conducono a riflessioni collettive. L’alfabeto minimal “sottrae moltiplicando” grazie al dualismo di gesto e concetto, vuoto e pieno: principi negativi quali il silenzio, il fuori campo, il bianco e la pausa si fanno elementi compositivi. Nel 2008, Alice Guareschi ha ottenuto la Borsa per la Giovane Arte Italiana promossa dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Nel 2022, con il Museo MAN di Nuoro, ha vinto il bando PAC 2021, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero dei Beni Culturali. Dal 2018 insegna presso il dipartimento di Arti Visive dello IED di Milano, dal 2022 presso la Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, in istituzioni pubbliche e private, tra cui: Fondazione Re Rebaudengo, Torino; Palais de Tokyo, Parigi; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli; PAC, Milano; MAMbo, Bologna; GAMeC, Bergamo; Mart, Rovereto; Istituto Italiano di Cultura, Parigi; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Dunkers Kulturhus, Helsingborg; Fondation d’Entreprise Ricard, Parigi; Accademia di Spagna e Accademia Tedesca a Villa Massimo, Roma; Galleria DREI, Colonia; Triennale, Milano; Macro, Roma; Villa Arson, Nizza; MAN, Nuoro.
"DISTANCE BECOMES THE SECRET LANGUAGE WITH WHICH THE CONVERSATION TAKES PLACE"

Mi piace scrivere, e mi piace vedere le parole scritte. Le parole hanno per me una capacità evocativa incredibile, e anche una grande forza plastica. Rispetto agli oggetti, nel mio lavoro il titolo svolge un ruolo analogo a quello del sonoro per le immagini: accostando due sistemi differenti si crea un terzo piano, invisibile, che è quello del senso. E la lettura a mente permette una sonorizzazione soggettiva, un rapporto personale con quello che si sta guardando. Ti faccio l’esempio di Four Flags Suggesting Four Possible Answers, le quattro piccole bandiere di ferro in mostra a Torino: di fronte a una domanda che rimane volontariamente fuori campo, ho immaginato una reazione interiore simile a uno sbandieramento, ma ho lasciato che il movimento rimanesse però solo una possibilità, che fosse potenziale. Oltre ai titoli lunghi e descrittivi, c’è un altro genere di titoli che amo molto: quelli classici, tipo Atlante, Veduta, Viaggio in Italia, già usati infinite volte da moltissimi artisti e scrittori, e che proprio per questo chiedono di essere riutilizzati ancora, lontani da qualsiasi ricerca di eccentricità. Mi viene in mente Luigi Ghirri. C’è stato un periodo della mia vita in cui leggevo spesso poesie, ora praticamente mai. Ma questo non è sintomo di una distanza. Della poesia mi piace l’intensità e l’essenzialità, la concisione. Il fatto che ogni singola parola abbia valore per se stessa e in quanto legata a tutte le altre. La libertà nell’uso della lingua e la libertà solo apparente dell’uso della lingua, perché in realtà nasconde precise strutture ritmiche e compositive. In poesia, il significato sfugge alla letteralità del testo, alla didascalia: sta nell’aria. Al contrario, mi interessa davvero poco la ricerca intenzionale del poetico.

Un’opera che guardando la costa tunisina è un invito a comunicare anche attraverso. Nuove forme di comunicazione. Un’opera che cambia ogni giorno cambiando le luci e i colori del cielo e della di questo magico luogo.
Lo sguardo “oltre” è anche il senso dell’opera di Alice Guareschi, Distance becomes the secret language with which the conversation takes place, una struttura di 4 metri alla cui sommità svetta la scritta che dà titolo all’opera stessa, è un gioco tra l’immediatezza del linguaggio contemporaneo ed il senso sibillino e misterico delle parole; un’opera esile, che si lascia scoprire a poco a poco, che saluta il visitatore quasi al termine della sua visita e che si trasforma al calare del sole, sprigionando una potenza inattesa.
MOSTRE PERSONALI
# | Anno | Titolo | Catalogo | Galleria | Città | Paese |
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005 | 2007 | Big Pinocchio | a cura di V. Coen e E. Manzoni | Sonia Rosso | Torino | (IT) |
004 | 2006 | Personale | No | Centre Culturel Français | Milano | (IT) |
003 | 2005 | Personale | No | Galleria Alessandro De March | Milano | (IT) |
002 | 2005 | Resident Artist | no | Le Pavillon in Parisc | Tokyo | (JP) |
001 | 2003 | Monitor | No | AOC Flaminia | Roma | (IT) |
MOSTRE COLLETTIVE
# | Anno | Titolo | Catalogo | Galleria | Verona | Paese |
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008 | 2007 | Video Identities | No | Studio Tommaseo | Trieste | (IT) |
007 | 2006 | Marrakech Derb | No | Istituto Italiano di Cultura | Rabat | (MA) |
006 | 2006 | Parti di realtà/Realtà di parte | No | Neon fdv | Milano | (IT) |
005 | 2005 | The Final Cut | No | Palais de Tokyo | Parigi | (FR) |
004 | 2004 | On Air. Video in onda dall’Italia | No | Galleria Comunale | Monfalcone (GO) | (IT) |
003 | 2003 | Visioni in viaggio | No | Fondazione Sandretto Re Rebaudengo | Torino | (IT) |
002 | 2003 | Luogo/Non Luogo = Luogo | No | Fondazione Antonio Ratti | Como | (IT) |
001 | 2002 | Exit. Nuove geografie dell’arte in Italia | No | Fondazione Sandretto Re Rebaudengo | Torino | (IT) |
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Coordinate opera:
La Collina di Loredana,
Pantelleria